La stessa tecnica di termoablazione con radiofrequenza del polmone può essere utilizzata nel trattamento dei tumori del mediastino. La vicinanza del tumore ai grossi vasi mediastinici (aorta, arteria polmonare, vena cava) e al cuore, rende però questo approccio più difficile e la tecnica deve essere rigorosa. Per ridurre al minimo il rischio di complicanze legate a lesioni vascolari è necessario che la procedura di Tarf del mediastino venga eseguita dopo un congruo numero di procedure ablative polmonari.
TECNICA:
Posizionamento degli uncini al centro drl tumore (fig. 1);
Primo controllo TC: necrosi apparentemente incompleta (fig. 2);
Riduzione delle dimensioni della massa tumorale, dopo 2 mesi, priva di patologica presa di contrasto (fig. 3).
La certezza che il tumore è stato completamente distrutto dopo termoablazione, si può avere solo dopo alcuni mesi (almeno 6) con esami quali TC e FDG-PET che devono risultare negativi. Raramente si ricorre ad una biopsia della lesione trattata, tale da confermare la risposta completa alla terapia ablativa.
Il criterio più importante che indica ricrescita tumorale nel tumore sottoposto a Tarf è l’aumento delle dimensioni della lesione (reperto TC).