Donna di 61 anni, operata 3 anni prima di tumore dell’utero, sviluppa 2 metastasi polmonari, una nel polmone Dx, asportata chirurgicamente e l’altra nel polmone Sn, aumenta di volume nel tempo nonostante la chemioterapia.
La lesione polmonare Sn, viste le dimensioni significative (cm 5 x 4 – fig. 1) è stata sottoposta a termoablazione con microonde (MW). Si sceglie questo sistema che comporta un trattamento della durata di erogazione delle MW di 10 minuti con potenza massima di 60 Watt. La possibilità di utilizzare due erogatori (fig, 6) consente di diversificare la potenza e la durata per ogni singola antenna inserita nel polmone. Essendo il tumore aderente al piano pleurico si programma una erogazione diversificata di energia con tempi e potenze ridotte a livello parietale. Ciò con lo scopo di evitare lesioni indesiderate a livello dei piani muscolo-fasciali della parete toracica.
TECNICA:
In decubito supino, previa anestesia locale ed algo-sedazione leggera, si inseriscono 2 antenne 14 G (la più interna) e 16 G la più superficiale, vicina alla pleura (fig. 2);
Ricostruzione bidimensionale della direzione e posizionamento delle antenne per MW per una maggiore precisione e sicurezza dell’efficacia del trattamento (fig 3);
Ricostruzione tridimensionale prima dell’erogazione dell’energia che valuta i rapporti del tumore e delle sonde con le strutture bronovascolari e della parete toracica (fig 4):
Sonde da MW già posizionate all’interno della parete toracica. Paziente in sedo-analgesia leggera (fig 5).
Doppio generatore di MW necessario per collegare contemporaneamente due sonde (fig 6); l’uso contemporaneo delle sonde, posizionate in parallelo (stessa fase) determina un potenziamento ed una ottimizzazione del sistema con incremento dell’area di necrosi e quindi con maggior efficacia dell’intervento termoablativo.